Tuesday, August 16, 2005

Dopo avere lasciato per settima volta martijn, sono andata in piscina e mi sono fatta una lampada.

Mi sentivo anche bene e mi sentivo un po' felice che finalmente non avevo più motivi per soffrire e mi sentivo che non gli rinfacciavo niente.

Poi mentre attraversavo il Pijp in bici una ragazzina, mi ha spinto con l'unico e chiaro intento di farmi cadere dalla bici mentre placida pedalavo.
Siccome sono sempre in bici è difficile farmi cappottare e malgrado il ciclo sia finito piegato orizzontale, non mi sono fatta niente. La ragazza è andata oltre, probabilmente soddisfatta o immemore del gesto a me inflitto.

Ho solo gridato hey e per un attimo un fulmine nel cervello mi ha fatto desiderare di buttare giù la bici, raggiungere la ragazza e piantarle un pugno sulla spalla magri gridando "What the fuck". Ho sentito il sangue correre alle narici, come quando al vecchio ufficio beccavo il collega arrested development a cazzaggiare in Internet mentre io e Ingrid ci facevamo il culo a tradurre. Di solito sentivo ondate di sangue alla testa e tutto iniziava a girare. E' la pressione alta. Come mio padre quando la pressione mi sale, sono capace di fare e dire qualunque cosa.

Però non ho mollato la bici e non ho rincorso la ragazza. Ho pensato che forse come dice Sergej tutto quello che ci arriva, dobbiamo accettarlo.

Poi ho pensato che come Martijn anche lei non aveva calcolato le conseguenze reali del suo gesto. Per lei quella era solo una spinta data ad una persona a caso, data perché quel giorno le girava così, data perché non riusciva a controllare il corpo e la mente.
Per me la sua spinta era dolore fisico e dolore mentale di vedersi colpita senza motivo.

Poi ho caragnato ben bene e pensato che ero stanca di prendere spinte da Martijn e vederlo camminare oltre e che adesso anche se l'avevo lasciato mi sentivo come nel Pijp con la bici orizzontale sotto gli sguardi curiosi e estranei dei passanti.

Saturday, August 13, 2005

Minchia tanto per cambiare mi sento tristissima

Ripenso al film di ieri. Un film geniale anche solo per la scena con la musica di Toto Corugno in sotto fondo..noi solo noi, dimmi che tu mi vuoi, solo noi. Geniale.

L'ufficio e' pieno di gay e donne sovrappeso fumatrici. Mi chiedo il nesso.

Tra un po' ricomincia l'universita', io sono stracca come una vecchia, mi conto i soldi in tasca e tremo all'idea che la bambina bulgara inizi a spararmi il riscaldamento a manetta che qui con il rincaro del petrolio ci vuole poco alla stangata e siccome lei mi paga il mese comprensivo del riscaldamento che gliene frega a lei.

O no?

Martijn mi stressa perché come al solito devo fare i conti con le sue duecento mila paturnie e se ho un problema devo stare zitta. In piu' c'è un buco dell'ozono grosso così. Non voglio nemmeno toccare il tema traffico.

Ieri sono uscita con un collega russo. Collega del nuovo lavoro da sottoproletariato urbano che ho trovato. Il tipo era strano. Da bravo slavo mi ha accompagnato fino alla porta. Mi ha anche mostrato i suoi denti cariati. Si sono tutti cariati in olanda ha detto. Poi mi ha detto che i giapponesi hanno nel loro vocabolario 1000 colori. Mille sfumature: ognuna definita da una parola.

Mi sembrava Focus, il russo. E devo dire che mi hanno fatto schifo le sue carie.





La famiglia bulgara rimane a casa mia ancora una settimana. Brava gente. Niente da dire.

Friday, August 05, 2005

In questi giorni o mesi che dir si voglia, tutto corre alla velocità paurosa di una supernova

Il brutto non è che brucio tappe e faccio salti nella stratosfera. Semplicemente il tempo va e io rimango indietro. Un po' come la canzone dei pink floyd.

Adesso che ho finalmente trovato uno straccio di lavoro e mi brucio le giornate dietro una scrivania, non vedo l'ora che riprendano le lezioni all'università. Non appena inizieranno le lezioni, passerò le giornate a dolermi di essere tornata studente.

Domani la bambina torna dalla Bulgaria. Anche se le lezioni cominciano il 6 settembre lei viene qui un mese prima per fare un corso di olandese.
La sorpresona è che si porta la mamma e il fratellino. Per due settimane staremo viscini viscini nella mia spendida garçoniere o garçonierre o garçonière in centro città.

Cazzo devo ripassare francese. L'altro giorno al nuovo lavoro ho preso una telefonata in francese e sembravo totò e peppino e pure un po' mio zio pino "nus vulevat savuar l'indiris, t'è capi'?"

La mamma della bambina bulgara mi spaventa un po'. Suo fratello, dice, non parla e gioca sempre al computer. Lui mi sta già simpatico.

saichemagarinonrispondo@gmail.com