Friday, February 16, 2007

Nata e cresciuta a Budapest, scappata di casa tredicenne per sfuggire al padre alcolizzato, e' vissuta per strada in compagnia della nemesi in bottiglia. Cauduta in basso, ma risorta in tempo, ha finito per concludere l'universita' dove guarda caso capitai pure io, qualche anno fa.

Ma non ci siamo conosciute allora. Le sliding door della nostra vita pur avendo avuto treni sullo stesso binario, non si sono aperte allo stesso tempo. Me la sono ritrovata con in mano il mio CV qui ad Amsterdam.

"Vedo che hai studiato alla Facolta' di Economia di Budapest"
"No, beh, si'...era uno scambio. Una specie di borsa di studio di un paio di mesi"
"Interessante, anche io sono passata di li' in quell'anno "

Piccola, bionda, muscolosissima con due piccoli occhi incazzati e temibili piantantati nel visto circolare. Mi metteva a soggezione il ritmo stretto con cui incalzava le domande del colloquio, mi spaventava il pensiero di averla come capo.

L'ho avuta come capo per breve. Poi io ho preso il suo posto e lei e' salita nella spirale gerarchica e adesso e' molto in alto. Abbiamo passato pause di caffe' a parlare, e poi serate e qualche nottata.

Questa strana creatura forzuta e maschile con storie di amori contorte, con tatuaggi ovunque, una Harley nel garage, cammina nuda per casa mentre io seduta sul suo divano gigantesco cerco di guardare il telegiornale.

Ascolto le storie delle donne che ha amato, degli uomini che ha amato, mi spiega come disarmare un assalitore con il coltello, non mi offre mai da mangiare perche' non cucina, mi da' consigli che suonano invariabilmente come minacce, accenna a volte a sua madre, a volte al padre morto.

1 Comments:

Blogger caporale said...

uau, tipo interessante.

da quel che si capisce leggendoti, mai come te, comunque :-)

3:37 PM  

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