Thursday, March 22, 2007

Temo di averti offeso ma non posso altrimenti. Al solito, cerco di incolpare gli altri delle mie miserie. Non ho mai imparato a prendermi le responsabilita'. 'Ste benedette responsabilita'.

Quando ci siamo conosciuti, ci siamo divertiti. Io simpatica - modestia a parte. Tu - abbastanza. Senza offesa, neh.

Per un paio di settimane mi sono anche divertita a salire sulla tua macchina e fare finte che guidavi cooooooosi' bene. Per qualche sera guardare la tivvu e prendere in giro i presentatori, lo abbiamo anche fatto. Anche mi sono ciucciata le storie del tuo gruppo rock e sinceramente mi sono divertita a partecipare alle scenette di vita circostanziale dove tu suonavi la chitarra unplugged e io ti ascoltavo. Ma la lettera d'amore, no. Non lo dovevi fare. Hai toppato alla grande.

Alle prime righe mi sono anche un po' compiaciuta. Alla fine ero irritata di essermi compiaciuta. Non puo' non passarmi per la testa che ecco l'ennesimo pistola, che all'inizio si straccia le vesti per te e poi alla fine non gliene va mai bene una, ma anzi gliene va meglio un'altra. Un'altra, appunto, non te.

Adesso ovvio non voglio fare ricadere su di te le colpe di altri che sono venuti prima di te. Tuttavia mi sono fatta un bell'esame di coscienza e ho deciso che nella mia vita voglio costruirmi qualcosa che nessuno possa distruggere. Una cosa tutta mia che nessuna lettera d'amore possa corrompere. Che nessuno voglia prendere per poi scartare.

Laurearmi bene, trovare un buon lavoro, comprare una seconda casa, aiutare la mia famiglia.

Cosi' dopo averci pensato bene, ti ho mandato affanculo. Temo di averti offeso. Ma sei giovane non ti preoccupare. La vita e' lunga. Anche troppo.

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