Come dice Marcello il mondo non e’ imploso per la fortuita coincidenza. Con l’amico di Joni sono andata al bar e mi sono solo scappottata dal ridere. Piccolo e logorroico, con il viso tondo e il naso affilato, ha parlato di tutto e tutti velocissimo: da Noam Chomsky, alle cazzate di Joni, dal servizio militare, al teatro, dai suoi studi a San Francisco al suo futuro al MIT. Tutto veloce, tutto macchiato di battute, digressioni, salti e pacchette con le sue manine tonde.
Ad un certo punto gli ho detto: ma non riusciamo a fare una frase principale senza metterci tutte queste incidentali? Che mi gira la testa e mi viene la nausea...
Credo proprio che non lo rivedro’ mai piu’. Peccato. Quando andro’ a Tel Aviv, lui non ci sara’. Tiene cose da fare, esami da dare, robe da finire.
Gia’, gia’. Faccio un viaggio fino in Israele. Dopo anni e anni passati ad essere scambiata per ebrea dal russo di turno, vado nella mia patria putativa. Tov, tov….
Il mio italiano peggiora di ora in ora. Lo parlo sempre meno e lo scrivo per sbaglio
3 Comments:
eppure noi ti si legge sempre con piacere!
(un blog in qualsiasi altra lingua [inglese o francese, ché le altre mica le so!] mi costerebbe troppo!!!)
you aree fisihing for compliments!
(spero si dica proprio così, non ci giurerei)
già, forse farai fatica a postare ma il risultato è ottimo!
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