E cosi’ sta terminando anche questa esperienza accademica. I bambini, i miei compagnetti di corso, sono tutti disorientati per via che un ciclo si chiude che non sanno che fare o che pensare.
Del resto come glielo spiego che certe cose non si imparano e che ogni volta che la vita ti mette di fronte ad una scelta, beh, ogni santa volta e’come la prima volta. Non e’che io mi capacito di piu’….Ed e’inutile che mi vengano a parlare con i loro occhioni speranzosi da ventenni, come se fossi l’oracolo di delfi.
Ogni tanto mi chiedo se avessi fatto meglio a fare quel famoso MBA a cui ero stata ammessa. Invece di ricominciare l’università con tutto questi bambini ventenni non ancora sporchi di vita. Il dubbio mi viene, mi viene. Ma una risposta no.
Devo assolutamente iniziare una tesi per potere laurearmi il prima possibile. Mi sembra che tutti abbiamo trovato un titolo. Anche gli studenti piu’ loffi. Tutti tranne me.
Ieri, siccome soffrivo ancora di questa strana debolezza e Lila era indisposta, invece della solita piscina abbiamo deciso di fare un giro tra le casette strette del centro. Jona ci ha raggiunto. Ha fatto le sue solite battute provocatorie rompighiaccio che per fortuna non hanno avuto le conseguenze spropositate che temevo. Una serata dolce e leggera come non vivevo da anni. Mi sono lungamente sfogata sul nuovo moroso della bambina che esecro e Jona pure, in quanto ex migliore amico del nuovo moroso della bambina che esecro. Lila si e’sorbita ogni lamento e secondo me si divertiva anche, perche’ ögni volta che suggerivo di pagare il conto diceva “Dai…restiamo ancora un po’…
E io e Jona via a tirar giu santi e madonne contro il moroso della bambina. Certi passatempi sono intergenerazionali e ritemprano anche quando sei spiazzato dalla vita.
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