Friday, March 30, 2007

Non l'ho proprio mandato affan. Occhei sono stata un po' sarcastica. Forse un po' troppo. Ma non pensavo che te la saresti presa. A cuore. Almeno sembra. Non rispondi piu'. Io mi collego e tu non hai risposto alla mia fantastica lettera di ri-getto. E faccio re-fresh e tu non hai risposto.


Fino e ieri ci pensavo abbastanza spesso. Non che mi penta di quello che ti ho scritto. Per carita'. La dichiarazione, suvvia....
Ma oggi già non ci penso piu'.

Sai perche'? Mi sono lincenziata. Non so nemmeno io come ho fatto.
Hai proprio ragione, sono una donna fantastica

Thursday, March 22, 2007

Temo di averti offeso ma non posso altrimenti. Al solito, cerco di incolpare gli altri delle mie miserie. Non ho mai imparato a prendermi le responsabilita'. 'Ste benedette responsabilita'.

Quando ci siamo conosciuti, ci siamo divertiti. Io simpatica - modestia a parte. Tu - abbastanza. Senza offesa, neh.

Per un paio di settimane mi sono anche divertita a salire sulla tua macchina e fare finte che guidavi cooooooosi' bene. Per qualche sera guardare la tivvu e prendere in giro i presentatori, lo abbiamo anche fatto. Anche mi sono ciucciata le storie del tuo gruppo rock e sinceramente mi sono divertita a partecipare alle scenette di vita circostanziale dove tu suonavi la chitarra unplugged e io ti ascoltavo. Ma la lettera d'amore, no. Non lo dovevi fare. Hai toppato alla grande.

Alle prime righe mi sono anche un po' compiaciuta. Alla fine ero irritata di essermi compiaciuta. Non puo' non passarmi per la testa che ecco l'ennesimo pistola, che all'inizio si straccia le vesti per te e poi alla fine non gliene va mai bene una, ma anzi gliene va meglio un'altra. Un'altra, appunto, non te.

Adesso ovvio non voglio fare ricadere su di te le colpe di altri che sono venuti prima di te. Tuttavia mi sono fatta un bell'esame di coscienza e ho deciso che nella mia vita voglio costruirmi qualcosa che nessuno possa distruggere. Una cosa tutta mia che nessuna lettera d'amore possa corrompere. Che nessuno voglia prendere per poi scartare.

Laurearmi bene, trovare un buon lavoro, comprare una seconda casa, aiutare la mia famiglia.

Cosi' dopo averci pensato bene, ti ho mandato affanculo. Temo di averti offeso. Ma sei giovane non ti preoccupare. La vita e' lunga. Anche troppo.

Sunday, March 18, 2007

In questa domenica sera metto Marvin Gaye a palla. Sono andati via tutti dall'ufficio.
Siamo solo io e l'americano strano. Meta' francese. E' dall'altra parte dell'ufficio. Gli ho gridato. "Dispiace? MArvin Gaye?"
"No, no" ha detto

Non ha nemmeno alzato la testa. E adesso anche i vetri dello stanzino del direttore traballano per il volume del mio ghetto blaster. Ho pensato che siccome l'americano e' di colore, non avrebbe avuto niente da dire se mettevo Marvin, ma forse sono una sporca razzista. Forse che si.

L'americano e' strano. Dicono che sia bi, che si sia fatto la plastica, che sia divorziato, che mangi i pipisterlli e forse che abbia sparato a JFK. All'inizio pensavo che mi facesse il filo. Ma forse sono solo una sporca maniaca. Forse che si.

Parla spesso di politica e ci scambiamo DVD e libri.

A vederlo mi viene un unico sentimento: mi manca Kapppler.

Che fai Kappler? Dove sei? Ma ci pensi mai ai tuoi vecchi colleghi? A tutte le madonne che ti abbiamo tirato dietro? Dove sei? Che fai? Ma ci cerchi negli occhi della gente che incontri? Come cantava Jovanotti?




Dai ti dedico merci mercy me. In ricordo dei bei tempi, quando facevi la spia al capo

Saturday, March 10, 2007

Sono costretta a lasciarti andare, le dici


Qualche anno fa facevi le occupazioni, oggi spazzi la merda che caga il tuo capo mangandosi il plusvalore

Nel frattempo la gente nasce e muore





когда нам показалось, что мы достигли дна, снизу постучали

Tuesday, March 06, 2007

Ieri ho telefonato ai miei. Chiamare casa e' come chiamare l'aldila' e parlare con fantasmi di persone che una volta c'erano ed ora non piu'.


Sono passati cosi' tanti anni da quando me ne sono andata. Cosi' tanti, ma noi si continua a fare finta di niente. Mi sento sempre come se quando chiamo mi dovessi scusare di non vivere a casa. Ma no so bene se poi, loro, le mie scuse le vogliano.

Cerco sempre di beccare mio fratello in messanger e il piu' delle volte mi dice che sta cettando con amici suoi. Io ovviamente penso. Si ma scusa, i tuoi amici o piu' probabilmente le amiche tue saranno delle sgalletatte che ti abitano ad uno sputo da casa e che tanto vedi al bar e tua sorella che puttana eva abita ad Amsterdam, le rispondi che stai cettando con amici. Cosi' un paio di volte ho fatto l'offesa per messanger e l'altro giorno il sibling ha cercato disperatamente di fare conversazione. SI vede che si sentiva in colpa o magari gli amici gli avevavo dato buca. Mi ha detto che a casa e' tutto uguale e che gli altri fratelli sono bastardi e che mio padre era malato.

Cosi' il giorno dopo, visto che era passato il canonico mese dall'ultima mia telefonata, ho chiamato casa. Mio padre non si sentiva bene e mi madre aveva la voce opaca di stanchezza. Mi sono sentita in colpa per via di questo piano che covo di andarmene. Per ora mi sono detta che in estate vado via. Ma andarmene da dove? Me ne sono andata anni fa e qualcuno mi ha rubato la scranna.

saichemagarinonrispondo@gmail.com